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La sensazione che scuote il lettore è quella di un terribile déjà vu. Oppure quella di risvegliarsi una mattina e ritrovarsi catapultato nell'Italia di sessant'anni fa, con il ricorso alla "legge truffa", con la corruzione e i voti di scambio, con la tragedia del Polesine, con le sale d'aspetto ministeriali, con "prebende intrallazzi camarille prepotenze e scandali" che sembrano anticipare l'odierna Italia delle caste. Ma leggendo le pagine di questa nuova antologia baueriana, non è solo l'Italia di oggi a confondersi in maniera incredibile (e vergognosa) con quella di ieri; perfino lo scenario internazionale sembra lo stesso, con i fermenti dell'Africa del Nord, dove si risveglia il desiderio di libertà e democrazia.